Le regole di base per educare un cane – L. Pierantoni

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Quando si parla di “educazione” del cane ci si riferisce ad un naturale e semplice processo in cui viene sfruttata la tendenza del cane a seguire delle regole e quella dei cuccioli a rispettare le indicazioni degli adulti.

Il cane è un animale sociale e come tale è predisposto a seguire delle regole che permettano una armoniosa convivenza del gruppo.

Educare un cucciolo è come educare un bambino, richiede coerenza ed il rispetto assiduo di alcune semplici ma imprescindibili indicazioni di buon senso.

I cani adulti “maleducati” hanno generalmente ricevuto dai proprietari segnali confusi ed incostanti per cui si sono creati una “personale” educazione che non sempre coincide con quella desiderata dal proprietario.

I segreti per educare un cane nel migliore dei modi si sintetizzano in 2 regole fondamentali: premiare i comportamenti desiderati e non premiare (anzi ignorare) quelli indesiderati.

Spesso l’approccio dei proprietari è, invece, l’opposto, non si fa altro che dire al cane cosa non si vuole, è una continua interazione negativa, fatta di minacce e punizioni in chè, alla lunga, è frustrante per Fido e potenzialmente dannoso per la relazione cane-proprietario.

Organizzo da anni corsi collettivi per cuccioli, indirizzati ad una corretta socializzazione e stimolazione dei piccoli e ho più volte riscontrato, già nei cuccioli prepuberi, una forte tendenza alla distrazione, al poco interesse verso il proprietario, quasi al “rinunciare” a capirlo.

Tanti cuccioli nelle puppy Class sono letteralmete convinti di chiamarsi “NO”!

E’ bellissimo vedere come il desiderio che ogni cucciolo ha di collaborare con l’uomo, frutto di migliaia di anni di coevoluzione della nostra e della specie canina, emerga nuovamente in pochi minuti, è bello vedere come anche i proprietari (tutti i proprietari) siano tendenzialmente più felici di premiare, piuttosto che punire, di essere guida dei loro cuccioli e di indirizzarli verso la strada corretta da percorrere.

L’educazione del cucciolo deve cominciare il giorno dell’adozione e deve essere indirizzata a rinforzare i comportamenti corretti e soprattutto a facilitarli, vale a dire ad aiutare il cucciolo a poterli mettere in atto riducendo, contemporaneamente, i rischi di errori (che comunque ci saranno).

Per esempio, tutti i cuccioli rosicchiano oggetti, rubano le scarpe e cercano cose con cui giocare.

Perché insistere nello sgridare il cucciolo quando prende un nostro oggetto quando sarebbe così facile dargli tanti giochi suoi (e ruotarli continuamente) in modo che non debba cercarsi giochi nuovi?

Perché non evitare semplicemente di lasciare oggetti interessanti alla sua portata?

Se il cucciolo non avrà mai la possibilità di rubare una scarpa del proprietario e avrà piuttosto tante cose sue da rosicchiare, non imparerà a farlo!

Ma cosa fare se il cane fa qualcosa che non vogliamo?

La prima regola è la prevenzione, se il cucciolo fa qualcosa di sbagliato la colpa è probabilmente nostra che abbiamo permesso che si verificasse quella situzione.

Se non siamo riusciti a prevenire, ed il cucciolo sta facendo qualcosa che non desideriamo, allora semplicemente proviamo ad ignorarlo o ad interromperlo facendo un rumore che lo attragga e coinvolgendolo poi in altre attività.

Ricordate che il cane è un animale sociale e sente profondamente il bisogno di interagire con il proprietario; privarlo di ogni forma di contatto, ignorarlo completamente è, per lui, l’unica grande ed efficace punizione.

Le punizioni fisiche, oltre che eticamente condannabili, sono del tutto inutili, devono seguire delle regole difficilissime da applicare e hanno molti effetti collaterali come la paura, l’aggressività, la frustrazione.

 

Ogni strumento che viene usato nell’educazione deve essere adattato allo specifico soggetto ma in nessun caso possono essere ammessi strumenti che provochino dolore o disagio.

Il collare a strangolo, per esempio, serve esattamente a

quello per cui viene chiamato: a strangolare il cane.
Il cane tira, e il collare si chiude sul collo.

Ne deriva una sensazione di soffocamento.

 

Tali collari sono stati usati sui cani per molti anni; sono ancora così comuni che solo poche persone riflettono bene prima di usarli.
Potrebbero forse diventare meno comuni se la gente fosse consapevole del fatto che questi (oltre ad essere strumenti d’addestramento inefficaci) sono la causa di molti problemi fisici: lesioni a occhi, trachea ed esofago, traumi alla colonna ecc

La pettorina, invece, soprattutto quella ad H, dotata di una cinghia superiore che va dalle spalle a metà della schiena, evita i danni degli “strattoni” e di conseguenza agevola una relazione chiara tra cane e conduttore e permette al cane un movimento sciolto e libero da costrizioni.

 

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